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Decreto Scuola, le novità del testo approvato in Senato

cattedra di scuola con matite e libri all'orizzonte
Miriam Caruso
29 Maggio 2020

Approvate al senato le modifiche del Decreto Scuola, fondamentale per garantire una maggiore qualità nei servizi erogati dal Ministero dell’Istruzione. Il nuovo decreto, tra le tante cose, darà la possibilità di impiego a 80.000 nuovi insegnanti, di cui 30.000 avranno l’occasione di avere un posto stabile con regolare concorso dopo l’estate. Un aggiornamento che copre tutti gli ambiti scolastici: dagli alunni con disabilità, agli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, dalle procedure concorsuali ai giudizi delle scuole primarie. Un passo importante, che vede la ministra Lucia Azzolina soddisfatta del risultato raggiunto, con una consecutiva garanzia di sicurezza per gli allievi che torneranno, si spera a stretto giro, nelle proprie aule. Andiamo a scoprire in questo nuovo articolo di 360 Forma, dedicato al mondo della scuola, tutte le novità del decreto legge scuola 2020.

Decreto scuola, aggiornamento della legge

Come già detto in apertura, le novità apportate dal decreto sono numerose e importanti. Per quanto riguarda gli esami di Stato conclusivi di I e II ciclo, le misure sono state semplificate. Gli studenti del I ciclo dovranno discutere il proprio elaborato online, con valutazione emessa in seguito dal consiglio di classe tenendo conto anche della situazione attuale. Per il II ciclo, invece, sarà prevista solo la prova orale in presenza, da effettuare secondo le misure emesse dal Ministero. Per quanto riguarda la scuola primaria, i giudizi torneranno a essere descrittivi, rimpiazzando l’attuale metodologia numerica di assegnazione dei voti. Gli studenti con disabilità avranno la possibilità di re-iscriversi all’anno di corso frequentato a metà, il 2019/2020, al fine di raggiungere gli obiettivi che non si è potuti perpetrare a causa dell’emergenza covid-19. In tal modo gli alunni disabili potranno essere seguiti in maniera approfondita, secondo il loro piano personalizzato di istruzione individuale, consentendo così una concreta inclusione nell’ambiente scolastico.

Precari, supplenze e percorsi abilitanti, come funziona?

L’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado per i candidati precari modifica le sue modalità di esame. I partecipanti, durante le prove scritte, dovranno rispondere a domande aperte anziché ai classici test a crocetta. L’esame si svolgerà al pc con le dovute precauzioni ministeriali, appena l’emergenza epidemiologica lo consentirà. I bandi sono già stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso aprile. A coloro che rientrano nei posti assegnati per il 2020/2021, ma che potranno essere immessi in ruolo nel 2021/2022, verrà riconosciuta la decorrenza di servizio a partire dal primo settembre 2020, non perdendo così l’anzianità. Per quanto riguarda le supplenze, invece, i processi verranno provincializzati, con l’obiettivo di rendere la presentazione delle domande molto più fluida e gestibile. Non passando le incombenze, infatti, dai singoli istituti, ma dagli Uffici territoriali del Ministero, le attese verranno smaltite. La presentazione delle domande sarà in modalità online.
Infine, per quanto riguarda i percorsi abilitanti, verrà presieduto dal Ministero un tavolo di confronto per stabilire con periodicità l’avvio di corsi abilitanti. In questo modo, anche i giovani laureati avranno la possibilità di formarsi adeguatamente per svolgere la professione di insegnanti.

Precauzioni e dispositivi sanitari

Le disposizioni ministeriali hanno messo in conto anche del bisogno di prendere tutte le precauzioni necessarie per riprendere in tutta sicurezza le lezioni. Resta, quindi, necessario il distanziamento di almeno un metro tra gli alunni, l’esigenza di indossare le mascherine sopra i 6 anni di età e di evitare di recarsi a scuola con una temperatura maggiore o uguale ai 37.5°. Per quanto riguarda le attività fisiche, si svolgeranno a due metri di distanziamento interpersonale e fruizione controllata e a tempo degli spazi. Resta anche la prerogativa di evitare il più possibile gli assembramenti e di sfruttare gli spazi esterni per i momenti di ricreazione.

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