Il nuovo supporto per la formazione e il lavoro (SFL) va a sostituire il tanto discusso reddito di cittadinanza, con lo scopo di contrastare la povertà e di favorire l’occupazione, introdotta dal decreto lavoro e in combinazione dell’assegno di inclusione.
Il valore economico di questo sussidio è pari a 350€ al mese.
L’assegno di inclusione (Adi) è un nuovo aiuto economico, istituito dal primo gennaio 2024, per contrastare la povertà, la fragilità e favorire invece l’inclusione sociale e professionale. È destinato ai cittadini che rispettino determinati requisiti. Le misure previste, infatti, rispetto al reddito di cittadinanza, sono molto più restrittive.
Approfondiamo nei successivi paragrafi a chi spetta il sussidio per la formazione e il lavoro e quali sono i requisiti per ottenere l’assegno di inclusione sociale.
A chi spetta il supporto per la formazione e il lavoro
Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è un beneficio destinato ai singoli individui appartenenti a famiglie con membri di età compresa tra i 18 e i 59 anni, che sono considerati prontamente disponibili per entrare nel mondo del lavoro.
Questa assistenza è riservata ai cittadini italiani, ai cittadini dell’Unione Europea e ai cittadini di Paesi Terzi che dispongono di un permesso di soggiorno UE a lungo termine o detengono uno status di protezione internazionale. Inoltre, è richiesto che abbiano una residenza stabile in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 devono essere trascorsi in modo continuativo.
È importante notare che per poter beneficiare del Supporto per la Formazione e il Lavoro, nessun membro del nucleo familiare del richiedente deve essere soggetto a misure cautelari o aver ricevuto condanne penali definitive o aver patteggiato nel corso dei 10 anni precedenti alla richiesta.
Inoltre, va sottolineato che ci sono ulteriori restrizioni:
- il Supporto per la Formazione e il Lavoro non può essere cumulato con il Reddito di Cittadinanza, la NASpI o altri programmi pubblici di integrazione o sostegno al reddito per disoccupati.
- I richiedenti che hanno lasciato volontariamente il loro lavoro nei 12 mesi precedenti la richiesta sono esclusi dal ricevere il beneficio, a meno che le dimissioni siano state motivate da giusta causa o siano state concordate consensualmente.
Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è invece compatibile con l’Assegno di Inclusione a partire dal 2024 e con l’attività lavorativa, ma il reddito del richiedente deve rientrare nei limiti stabiliti per l’accesso a questa misura.
A chi spetta l’assegno di inclusione
L’assegno di inclusione viene riconosciuto ai nuclei familiari che presentino le seguenti caratteristiche:
- presenza di un disabile
- presenza di minorenni
- almeno un componente della famiglia di 60 anni di età
- condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitario, certificato dalla pubblica amministrazione
In relazione ai requisiti, vediamo alcuni punti salienti per ottenere l’assegno di inclusione:
Cittadinanza e Residenza:
- Cittadinanza europea o titolare di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o status di protezione internazionale.
- Residenza in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni continuativi.
Condizione Economica:
- Valore ISEE non superiore a 9.360 euro.
- Reddito familiare inferiore a determinate soglie.
- Limiti specifici sul patrimonio immobiliare e mobiliare.
Godimento di beni durevoli e altro:
- Non possesso di veicoli o imbarcazioni di lusso
- Non essere sottoposti a misure cautelari o condannati nei 10 anni precedenti la richiesta.
Per maggiori approfondimenti leggi consulta il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Approfondiamo nel prossimo paragrafo come funziona questo sussidio e come richiederlo.
Supporto formazione e lavoro: come funziona
Per ottenere il Supporto per la Formazione e per il Lavoro, è necessario soddisfare non solo i requisiti economici e di cittadinanza, ma anche dimostrare l’impegno nella partecipazione a un corso di formazione/aggiornamento professionale o a un’altra iniziativa finalizzata all’attivazione lavorativa. Per richiedere questa misura, è necessario seguire i seguenti passaggi:
- Presentare la domanda attraverso la procedura telematica presso l’INPS.
- Iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), una piattaforma che facilita la ricerca di offerte formative e opportunità di lavoro, attraverso la quale si riceveranno anche aggiornamenti e comunicazioni pertinenti.
- Firmare il Patto di Attivazione Digitale (PAD): se l’INPS valuta positivamente la richiesta, è obbligatorio sottoscrivere un accordo che prevede l’indicazione di almeno tre agenzie per il lavoro da contattare e l’impegno a partecipare a eventuali convocazioni successive.
- Firmare il Patto di Servizio personalizzato, impegnandosi a frequentare un’iniziativa di attivazione lavorativa. Ci si può avvalere delle opportunità proposte dal SIISL o partecipare autonomamente a programmi di formazione, compresi il Servizio Civile Universale e i progetti di utilità sociale organizzati dal Comune di residenza.
Durante il percorso di attivazione, l’INPS eroga un contributo mensile di 350 euro, che viene corrisposto per tutta la durata dell’iniziativa.
È importante dimostrare regolarmente la frequenza al programma, inviando documentazione ogni 90 giorni. Alla conclusione del percorso formativo, il beneficio viene automaticamente interrotto.
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