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Il tirocinio extracurriculare: guida completa

Entrare nel mondo del lavoro dopo la laurea è il gran passo da fare per vedere i propri sforzi sui libri concretizzarsi. Per supportare i neolaureati all’inserimento nel loro ingresso nel mondo del lavoro, le Università, insieme alle aziende del territorio e alle Agenzie per il Lavoro, possono attivare una particolare tipologia di tirocinio per laureati e coloro che non lo sono.

Dunque, i tirocini extracurriculari prevedono una formazione concreta in azienda con un indennizzo mensile che possa agevolare il tirocinante anche economicamente.

In questa guida completa vedremo come funziona il tirocinio extracurricurale, quanto dura, quali sono gli obblighi delle aziende nei confronti del tirocinante e come interrompere il rapporto.

Cos’è il tirocinio extracurriculare?

Il tirocinio extracurriculare consiste in un periodo di formazione e orientamento on the job di durata variabile, che si intraprende al fine di ottenere un’esperienza concreta nel mondo del lavoro. A differenza del tirocinio curriculare, che si svolge durante gli studi universitari, il tirocinio extra curriculare può essere attivato anche da chi non ha conseguito la laurea.

Il tirocinio extracurriculare si svolge all’interno delle aziende del settore per la quale si è interessati ricevere formazione, con lo scopo di raccogliere sempre più conoscenze sul campo. L’obiettivo primario è favorire l’occupazione della fascia di popolazione più giovane.

Il tirocinio extracurriculare viene attivato dall’ente promotore del tirocinante, ovvero un provveditorato, il centro per l’impiego o altri enti similari, nell’azienda in cui è presente una convenzione. Questa dovrà corrispondere alle esigenze dell’utente che usufruirà del tirocinio.

La convenzione prevede: 

  • I nomi dei tutor che seguiranno il tirocinante.
  • Gli orari di svolgimento delle mansioni previste dal tirocinio.
  • Gli obiettivi finali e tutte le informazioni necessarie.

I requisiti per svolgere un tirocinio extra curriculare

Ma quali sono i requisiti che bisogna avere per poter presentare domanda e accedere al tirocinio extra curriculare?

Nel particolare, bisogna appartenere a una delle seguenti categorizzazioni:

  • Utenti che beneficiano del reddito in costanza di rapporto di lavoro.
  • Soggetti disoccupati che hanno completato i percorsi d’istruzione superiore secondaria e terziaria.
  • Lavoratori a rischio disoccupazione.
  • Soggetti con disabilità (norme per il diritto al lavoro dei disabili: articolo 1 comma 1 della legge 12 marzo 1999, n. 68).
  • Persone già occupate, ma in cerca di una nuova posizione lavorativa.
  • Soggetti svantaggiati (Disciplina delle cooperative sociali: legge 8 novembre 1991, n. 381).

 

Quali sono le condizioni di attivazione del tirocinio extracurricurale?

I tirocini extra curriculari possono essere attivati solo in determinate condizioni.

Nello specifico, il soggetto non deve:

  • Aver già ricoperto ruoli o posizioni all’interno dell’organizzazione del soggetto ospitante;
  • Sostituire lavoratori subordinati durante un periodo di picco per l’attività;
  • Coprire turni di personale in malattia, maternità o ferie;
  • Aver svolto prestazioni lavorative negli ultimi due anni precedenti al tirocinio presso il soggetto ospitante.

Queste norme sono necessarie per evitare abusi da parte delle aziende, ma si può procedere all’attivazione anche nel caso di prestazioni di lavoro accessorio svolte per un periodo non superiore ai 30 giorni. Ciò è valido nei 6 mesi precedenti all’avvio del tirocinio.

Non vi sono limitazioni sul numero di tirocini che si possono attuare contemporaneamente. Certo è che bisogna rispettarne la modalità part-time.

La durata del tirocinio extracurriculare, da 2 a 24 mesi

La durata del tirocinio extracurriculare subisce variazioni in base ai requisiti con cui si presenta domanda e alle esigenze aziendali. Fatta eccezione dei tirocini conseguiti per le attività stagionali, la durata prefissata per lo svolgimento degli stessi è di almeno 2 mesi fino a  un massimo di 12 mesi. È possibile richiedere una proroga presso l’azienda afferente, ma sempre rispettando i limiti dei 12 mesi. Per i soggetti disabili, tale limite è esteso a 24 mesi.

Di norma, la durata è di:

  • 6 mesi: modalità di tirocinio formativo e di orientamento professionale;
  • 12 mesi: tirocini per inserimento o reinserimento occupazionale finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate;
  • 24 mesi: soggetti con disabilità con attivazione prevista secondo le norme di assunzione per categorie protette.

La durata delle prestazioni lavorative settimanali non deve superare le 40 ore, con divieto di svolgere mansioni nelle ore notturne, durante i giorni festivi e di domenica. Può esserci eccezione in caso di necessità di recupero di una giornata lavorativa, previo via libera del tutor.

Per i soggetti ospitati che operano stagionalmente, la durata minima del tirocinio può essere ridotta a 1 mese.

Come interrompere il tirocinio? Cosa succede se si interrompe?

Il tirocinio può essere interrotto prima del tempo concordato, senza necessità di preavviso, da entrambe le parti. In tal caso, non si incorre in nessuna sanzione.

Il tirocinante può richiedere la sospensione temporanea per i seguenti motivi:

  • Maternità;
  • Infortunio;
  • Malattia di lunga durata.

Dopo il periodo di sospensione motivata del tirocinio, si potrà tranquillamente riprendere il proprio percorso di apprendimento in azienda.

Numero di tirocinanti e requisiti dell’azienda

Ogni azienda può prendere a carico un numero limitato di tirocinanti, in base alla presenza di dipendenti a tempo indeterminato presenti nell’organico.

Nello specifico:

  • 0-5 lavoratori a tempo indeterminato: 1 tirocinante.
  • 6-20 dipendenti a tempo indeterminato: 2 tirocinanti.
  • Dai 21 lavoratori in poi, i tirocinanti potranno essere non oltre il 10% dell’organico.

All’ultima casistica, oltre alla quota di contingentamento si aggiunge anche la stipula di un contratto di lavoro subordinato per:

  • 1 tirocinante: se il soggetto ospitante ha assunto almeno il 20% dei tirocinanti attivati negli ultimi 24 mesi;
  • 2 tirocinanti: quando la quota di assunzione raggiunge il 50%;
  • 3 tirocinanti: per il 75% di assunzioni;
  • 4 tirocinanti: quando si raggiunge il 100%.

I contratti in questione devono avere una durata minima di 6 mesi full-time. Per i part-time, le ore settimanali devono essere pari ad almeno il 50% di quelle previste dal Contratto Collettivo stipulato dal soggetto ospitante.

Non si può, quindi, procedere nell’attivazione di nuovi tirocini nel momento in cui il soggetto ospitante ha raggiunto i limiti sopra indicati. Ciò è previsto nella normativa che esplica il rapporto lavoratore/tirocinante. Il rapporto varia in base alla Regione afferente, quindi è sempre bene controllare le normative regionali.

Il ruolo del tutor

Per quanto riguarda il tutor aziendale, anch’egli ha un limite di tirocinanti che può seguire, indicato in 5 tirocinanti, di cui 3 extracurriculari. Oltre quel dato, non possono essere accettati altri tirocinanti.

Il tutor del soggetto promotore ha il compito di seguire il tirocinante in tutto il percorso all’interno dell’azienda. 

Egli si occuperà di:

  • Elaborare il progetto formativo.
  • Monitorare l’andamento del tirocinio.
  • Realizzare e aggiornare il dossier individuale.

 

Il tirocinio extracurriculare è retribuito

A differenza del tirocinio curricurale, il quale viene svolto all’interno di un percorso di studio, l’extracurriculare prevede sempre una retribuzione a carico del soggetto ospitante.

Per quanto riguarda la retribuzione mensile, questa varia di regione in regione.

Nella Regione Calabria, il tirocinio extracurriculare è retribuito con un indennizzo minimo di 400 euro lordi mensili. La cifra viene concordata in fase di stipula del tirocinio. Questo è un requisito obbligatorio, senza il quale non può attivarsi il tirocinio.

Per ottenere l’indennità è necessario garantire una partecipazione minima del 70% delle ore mensili. L’obbligo decade in caso di sospensione del tirocinio.

Il tirocinante non ha diritto a ferie, permessi o giorni di malattia retribuita, ma potrà concordare spostamenti di orario di attività con il proprio tutor aziendale.

Al termine del tirocinio extra curriculare, al tirocinante sarà consegnato un attestato che confermi le competenze acquisite.  

La relazione in uscita

Al termine del proprio periodo in azienda, al tirocinante è richiesta una relazione in uscita. In questa fase, è chiamato a fare un’autovalutazione delle attività svolte, con elementi di riflessione personali.

Si procederà, quindi, con la descrizione dell’azienda per cui si è fatta richiesta di tirocinio, le attività svolte sotto supervisione del tutor, le competenze acquisite e l’autovalutazione finale. Il tutto verrà consegnato all’ente promotore, che formulerà un giudizio sull’esperienza del candidato.

Molto utile includere nella relazione tutte le osservazioni sorte durante il periodo di tirocinio, al fine di migliorare l’esperienza di tirocinio extracurriculare.

360 Forma (Agenzia per il Lavoro e Ente di Formazione Professionale Accreditato presso la Regione Lazio e la Regione Calabria ) offre servizi di agenzia per il lavoro al fine di aiutare i giovani neolaureati e non laureati ad accedere al tirocinio extracurriculare. Per ulteriori informazioni contattaci compilando il modulo sottostante.

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