Il dlgs 36/2023, che introduce il nuovo codice appalti, è stato pubblicato il 31 marzo 2023, sostituendo il precedente dlgs 50/2016. Nonostante l’entrata in vigore prevista dal primo aprile, alcune disposizioni del vecchio codice rimarranno in uso per un periodo transitorio.
La digitalizzazione è centrale nel nuovo codice, imponendo alle stazioni appaltanti l’uso di piattaforme interoperabili come il BIM per progetti con un valore superiore a 1 milione di euro.
Queste stazioni dovranno formare il personale, predisporre atti organizzativi specifici e altre misure per implementare il BIM efficacemente. È fondamentale che sia i tecnici sia le imprese siano adeguatamente preparati, utilizzando strumenti e piattaforme aggiornate. La versione BibLus del dlgs 36/2023, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, offre una lettura facilitata con note e link utili.
Quando è entrato in vigore il nuovo codice appalti?
Il nuovo codice appalti è stato applicato ai nuovi procedimenti a partire dal primo aprile 2023, ma le disposizioni del codice sono state efficaci a partire dal primo luglio 2023. Da luglio 2023 è stata inoltre prevista l’abrogazione del dlgs 50/2016 e l’adozione delle nuove disposizioni.
Cosa è cambiato con il nuovo codice appalti?
Il nuovo Codice dei contratti pubblici ha introdotto una serie di principi rafforzati, tra cui spicca il “principio di risultato”.
Quest’ultimo mira a garantire il buon andamento nelle amministrazioni pubbliche, sottolineando l’importanza di dare priorità alla realizzazione effettiva piuttosto che al mero adempimento procedurale.
Il legislatore vuole che le amministrazioni focalizzino sulla sostanza del risultato, accelerando le procedure di appalto e migliorando il rapporto qualità – prezzo.
Digitalizzazione e BIM
Una delle rivoluzioni del nuovo codice è la digitalizzazione completa del ciclo di vita dell’appalto. Le stazioni appaltanti saranno obbligate a migrare verso piattaforme aperte interoperabili, come il Building Information Modeling (BIM), e ad adottare metodi digitali per la progettazione e realizzazione di opere.
In cosa consisterà in effetti questo processo di digitalizzazione?
Verrà creato un vero e proprio ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale, composto da una banca dati nazionale dei contratti pubblici, un fascicolo virtuale dell’operatore economico, piattaforme digitali, procedure automatizzate dei contratti.
Procedure di affidamento semplificate
Il nuovo Codice introduce un sistema di procedure semplificate per l’affidamento, con limiti di spesa più alti per gli affidamenti diretti e l’introduzione di procedure negoziate senza bando.
Le procedure di affidamento saranno così suddivise:
Per quanto riguarda i lavori nel nuovo Codice degli appalti, sono previste diverse modalità di affidamento: si può procedere con un affidamento diretto per lavori fino a 150.000 euro, oppure optare per una procedura negoziata senza pubblicazione di un bando, consultando 5 operatori economici per lavori che non superino 1 milione di euro. Inoltre, per lavori di importo che raggiunge la soglia stabilita, è prevista una procedura negoziata sempre senza bando ma con la consultazione di 10 operatori economici.
Per i servizi e le forniture, le regole cambiano leggermente: l’affidamento diretto è possibile per importi fino a 140.000 euro, mentre per servizi o forniture che raggiungono una soglia di rilevanza europea, la procedura negoziata senza bando prevede la consultazione di 5 operatori economici.
Per lavori con un importo compreso tra 1 milione di euro e 5,382 milioni di euro, è possibile avvalersi della gara ad evidenza pubblica senza dover fornire una specifica motivazione.
Il Responsabile Unico del Progetto (RUP)
Il RUP, precedentemente noto come responsabile unico del procedimento, ora si occupa di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione. I suoi requisiti sono chiaramente delineati e la sua nomina ha subito variazioni rispetto alle bozze precedenti.
Nel nuovo testo, a differenza della bozza di dicembre 2016, i requisiti del RUP sono ora specificati nell’allegato I.2. Precedentemente, questo allegato forniva dettagli sulla nomina e le funzioni del responsabile unico del progetto.
Un’altra modifica riguarda la procedura di nomina. Secondo il documento ratificato in Consiglio dei Ministri, la responsabilità della nomina ora spetta alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti, anziché al responsabile dell’unità organizzativa come indicato nella bozza di dicembre.
Un ulteriore aggiornamento è che la scelta del RUP può avvenire, preferibilmente, tra i dipendenti della stazione appaltante, incluso chi ha un contratto a termine, contrariamente a quanto previsto nella precedente bozza.
Subappalto a cascata
A differenza del dlgs 50/2016, il nuovo codice consente il subappalto a cascata, ovvero l’affidamento di lavorazioni di un subappaltatore a un’impresa terza, a discrezione della stazione appaltante.
Appalto a corpo
L’appalto a corpo ad importo fisso stabilisce un prezzo complessivo per l’opera, che rimane costante indipendentemente dalle quantità di materiali utilizzate o dalle ore di lavoro necessarie. La caratteristica principale di questo tipo di contratto è la fissità del prezzo, salvo circostanze impreviste o variazioni concordate al progetto iniziale.
Nuovi livelli di progettazione
Il codice ha abolito il livello intermedio di progettazione, definendo due livelli principali: il progetto di fattibilità tecnico-economica e il progetto esecutivo.
Appalto integrato
L’ appalto integrato, è una modalità contrattuale che comprende sia la fase di progettazione che quella di realizzazione dell’opera. Ciò significa che il committente affida sia la progettazione esecutiva sia l’esecuzione dei lavori, basandosi su un progetto di fattibilità tecnico-economica già approvato.
Le nuove regolamentazioni incoraggiano l’utilizzo di questa modalità di appalto.
Clausole di revisione prezzi
Nelle procedure di assegnazione, è essenziale includere clausole per la rinegoziazione del prezzo. Queste clausole entrano in vigore quando ci sono modifiche al costo dell’opera, della fornitura o del servizio, che superano il 5% dell’importo totale. In tali casi, la rinegoziazione si applica all’80% di tale variazione, riferendosi principalmente alle prestazioni principali da svolgere.
Qualificazione delle stazioni appaltanti
Il nuovo codice ha introdotto criteri specifici per la qualificazione delle stazioni appaltanti, con l’obiettivo di migliorare la qualità ed efficienza nella gestione delle gare pubbliche. Queste nuove norme sono state ulteriormente delineate in un comunicato dell’Anac pubblicato il 27 maggio 2023.