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L’esperto in Progettazione e Riuso Urbano

pianta cresce nel cemento, icona del riuso urbano
360Forma
11 Ottobre 2018

In Italia la quantità di suolo consumato equivale al 7,6% e può sembrare ancora accettabile se non fosse che ammonta al doppio della media europea. Il consumo di suolo cresce ancora, ma con moderazione rispetto agli anni passati e la causa è da attribuirsi alla crisi economica e non all’applicazione di progetti edili sostenibili o a scelte contrastanti l’impatto ambientale.

Secondo l’ISPRA si è costruito male, in modo dispersivo, frammentario e senza una pianificazione logica che consideri la densità abitativa e l’impatto ambientale. In Parlamento, da anni, si invoca una normativa ad hoc specie per i tragici episodi accaduti in quelle realtà territoriali colpite dal terremoto.

Progettazione e Riuso Urbano: qual è la figura di riferimento?

Un intervento legislativo, fermo alla Camera da anni, potrebbe fare la differenza, anche in vista di una svolta culturale necessaria. Pianificazione e riuso urbano devono essere un imperativo categorico al fine di garantire funzionalità a quegli spazi poco o non utilizzati.

Si rendono indispensabili figure professionali specializzate e formate per ricoprire un ruolo fondamentale nella pianificazione e nel riuso urbano nel nostro paese. Professionisti quali architetti, ingegneri, geometri e periti sono chiamati oggi a misurarsi con l’emergente richiesta di profili professionali nuovi e specifici. I corsi professionalizzanti di Pianificazione e Riuso Urbano consentono di formarsi su tematiche fondamentali:

  • Riqualificare gli spazi esistenti, contro l’abbandono e per il loro riutilizzo, ricucendo il tessuto urbano, sempre più ‘spezzettato’ da interventi edili e messe in opera poco funzionali, con riscontri anche sul sistema sociale.
  • Bonifiche e interventi di rifunzionalizzazione: occorre riciclare gli spazi, con particolare attenzione alle periferie, alle zone industriali e rurali, destinate a convivere, offrendo nuove funzioni agli spazi esistenti.
  • Pianificare previa valutazione dell’impatto ambientale, anche con lo scopo di scongiurare i sempre più frequenti dissesti idrogeologici.
  • Analizzare il tessuto urbano, in tutte le sue componenti e necessità (commerciali, governative, abitative, infrastrutturali e ambientali), per trovare applicazioni edilizie sostenibili.
  • Considerare seriamente le soluzioni edili offerte dalle nuove tecnologie a basso impatto ambientale: basti pensare alla bioedilizia ed alle case ecologiche, composte con materiali naturali, economici ed ecologici