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Cos’è e cosa prevede il PTPC

mano che rifiuta busta
Alessia Antonucci
13 Dicembre 2022

Anche il prossimo anno, entro il 31 gennaio, tutte le Amministrazioni locali dovranno adottare un PTPC (Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza). Questa importante misura, prevista per contrastare episodi di corruzione, è prevista ai sensi dell’art. 1, comma 8, della Legge 190 del 2012.

Scopriamo in questo articolo cos’è il PTPC, cosa prevede e come si può venire a conoscenza delle informazioni che vi devono essere contenute attraverso una formazione specifica, rivolta a quanti dovranno adottare le misure di prevenzione nel prossimo triennio.

Cos’è il PTPC e in cosa consiste

Il documento che contiene gli obiettivi governativi per la lotta alla corruzione e la trasparenza nelle Amministrazioni Pubbliche (PNA) prevede l’obbligo, per tutte le Amministrazioni, di adottare un PTPC, cioè Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza entro il 31 gennaio.

Il PTPC si può, dunque, definire un documento di grande importanza perché consente ad Amministrazioni ed Enti di programmare, per la durata di un triennio, tutti quegli interventi che mirano a prevenire il rischio, in base al proprio grado di esposizione, a possibili fenomeni di corruzione.

Le Amministrazioni devono essere in grado dunque di valutare e gestire il rischio di corruzione, basandosi su alcuni elementi e parametri ben definiti.

Il metodo adottato prevede:

  • analisi del contesto, interno ed esterno;
  • identificazione, analisi e ponderazione del rischio per una corretta valutazione;
  • trattamento del rischio con la definizione e programmazione delle misure di prevenzione.

Fondamentale, ai fini dell’adozione di misure adeguate, è certamente l’analisi, svolta inizialmente, di tutti gli elementi utili.

Il PTPC è un documento importante, per la redazione del quale collabora l’Autorità, mediante PNA, strumento che fornisce ad Amministrazioni ed Enti tutte le linee guida necessarie e gli indirizzi operativi.

Chi predispone il piano triennale di prevenzione della corruzione?

A predisporre il PTPC è il Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza (RPCT).

Si tratta di una figura importante perché presente sia durante una prima valutazione e poi in sede di approvazione del piano. Il suo coinvolgimento gli permette di esaminare attentamente sia i contenuti che le conseguenze che ci possono essere nell’attuazione delle misure.

Il RPCT non è la sola persona coinvolta. Per poter predisporre il PTPC serve infatti siano presenti anche tutti coloro che, all’interno della struttura organizzativa, conoscono a fondo le attività svolte dall’Ente o dall’Amministrazione e i relativi profili di rischio coinvolti.

Si prevede quindi la presenza di:

  • organo di indirizzo;
  • responsabili degli uffici;
  • titolari di incarichi amministrativi di vertice;
  • titolari di uffici di diretta collaborazione;
  • stakeholders.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza ha poi il compito di presentare ogni anno, entro il 15 dicembre, una relazione che descrive l’efficacia delle misure definite nel PTPC di una determinata Amministrazione o un certo Ente.

Come conoscere le misure previste dal PTPC

Di grande importanza è conoscere tutte le novità introdotte dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con la delibera n. 1064 del 13 novembre 2019. Queste devono infatti essere note a tutti i RPCT per poter aggiornare il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.

360 Forma, ai fini di rendere noti tutti gli ultimi aggiornamenti in materia di PTPC, propone il “Corso Anticorruzione”, di 4 ore, in modalità e-learning e rivolto nello specifico:

  • ai dipendenti di Enti locali (cioè Comuni, Province e Regioni);
  • ai dipendenti della Pubblica Amministrazione;
  • ai Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Per ulteriori informazioni chiamaci al numero 0984 1716551.