Nel percorso lavorativo di una donna, potrebbe accadere di decidere di avere un figlio. In tal caso, è possibile presentare domanda maternità per poter usufruire di agevolazioni da parte dell’INPS o del datore di lavoro.
È, infatti, possibile accedere con la domanda di maternità INPS o al datore di lavoro a 5 mesi di congedo, che possono essere distribuiti, secondo esigenze, sia prima che dopo il parto.
Ogni donna è diversa e, in base alla situazione medica, può richiedere i mesi di congedo prima della nascita, a causa di gravidanze ritenute a rischio, o concentrare i mesi nel post-partum.
Ma andiamo a scoprire nel dettaglio come presentare domanda di maternità on line o tramite patronato e chi può usufruirne.
Un nuovo articolo di 360 Forma dedicato al mondo del lavoro e alle future mamme.
Domanda maternità, cos’è?
Con la domanda di maternità si richiede, al datore di lavoro o all’INPS, un periodo di astensione dalla professione con una retribuzione. Questa sarà dell’80% rispetto all’ultima retribuzione giornaliera ricevuta in servizio.
Per le future mamme che sono regolarmente assunte da un datore di lavoro o che devono ricevere la retribuzione dall’INPS, è possibile presentare domanda già dal primo mese di assunzione.
Invece, le lavoratrici iscritte alla gestione separata INPS possono presentare domanda dopo almeno 3 mesi di versamento contributi.
Domanda maternità obbligatoria, chi può presentarla?
Andiamo a conoscere nel dettaglio quali lavoratrici possono accedere alla domanda maternità:
- Operaie, dirigenti, impiegate e apprendiste: dovranno avere un rapporto in corso già da prima della richiesta di congedo;
- Sospese o disoccupate: sono regolamentate dal Testo Unico maternità/paternità articolo 24;
- Dipendenti: hanno un’assicurazione con l’INPS anche per i periodi di maternità. In questa categoria sono incluse le lavoratrici ex IPSEMA;
- Collaboratrici familiari o domestiche: regolamentate dal TU articolo 62;
- Lavoratrici a domicilio: rispondono al TU articolo 61;
- Settore agricolo: che sia a tempo determinato o indeterminato, dall’anno di inizio congedo devono avere la qualifica di bracciante iscritte agli elenchi nominativi annuali con 51 giorni di lavoro compiuto. Questa categoria segue il TU articolo 63;
- LSU o APU: comprendenti le lavoratrici che svolgono mansioni socialmente utili, sono regolamentate dal TU articolo 65;
- Lavoratrici dipendenti da PA: regolamentate dal TU articolo 2 e 57, percepiscono indennità dalla PA e devono adempiere a determinato adempimenti. A queste si aggiungono le lavoratrici ENPALS o ex INPDAP;
- Iscritte alla gestione separata INPS e che non sono in pensione: indennità erogata anche senza l’astensione dalla professione, devono avere il requisito contributivo previsto per legge.
Domanda maternità obbligatoria, come funziona?
La domanda di maternità online può essere presentata direttamente sul sito dell’INPS o tramite numero verde di quest’ultimo, oppure può essere trasmessa tramite patronato.
Questa deve essere fatta entro i due mesi prima della data presunta del parto, presentando il certificato di gravidanza. In base alla salute della mamma e del bimbo, comunicati tramite azienda sanitaria locale, si possono decidere i mesi di congedo lavorativo.
La mamma può, infatti, scegliere di usufruire dei 5 mesi direttamente dopo il parto, sempre se le condizioni di salute non mettano in pericolo la gestante e il bimbo. Se la mamma decide di andare in congedo due mesi prima della nascita del bimbo e ha un parto prematuro, godrà comunque dei 5 mesi previsti per legge.
Si può presentare domanda di maternità anticipata a molto prima della data del parto, ma dal momento in cui viene accettata, di dovrà usufruirne entro l’anno. La lavoratrice può riprendere le proprie mansioni anche prima dello scadere dei 5 mesi di domanda di maternità.
Come funziona invece quando una donna deve rientrare al lavoro dalla maternità? Leggi di più nel nostro approfondimento sul rientro dalla maternità.